E' stato proprio lui ha pronunciarsi, Enrico Letta, dicendo: "io non sono santa claus . . . !!!", in merito ad un bel regalo di Natale a 5 neomagistrati della Corte dei Conti.
Ma così non sembrerebbe che sia, perchè il nostro onorato presidente del consiglio dei ministri, lo scorso 21 dicembre, al termine appunto di una riunione di un Consiglio di Ministri, convocato per la variazione di bilancio, è stato il Babbo Natale di palazzo chigi, con tanto di regalo per i sopracitati funzionari: politici e militari. Delle designazioni fortuite, di li a poco dalla legge di stabilità che tra l'altro vieta il cumulo tra stipendi pubblici e pensioni d'oro, un argomento che verso la metà del 2013, ha suscitato grande clamore.
Per essere più chiari ed espliciti, restando su un tema così delicato; aggettivo che va ad intaccare l'alta classe governativa, si continua a focalizzare su ciò che la legge di stabilità prevedeva. Un emendamento, una variazione, un cambiamento come si vuol chiamare, finalizzato alla manovra appunto sulle cosiddette pensioni d'oro, voluta dal capogruppo del Pd Roberto Speranza, che ha però esorbitato, portando "schiamazzi e discussioni" al fine di ridimensionare la manovra con un tetto alle cosiddette pensioni d'oro. Un limite però che non ha niente a che fare con chi aveva e ha tutt'ora incarichi in organi costituzionali, enti ed amministrazioni pubbliche, con un reddito superiore ai 300 mila euro.
Ed ecco così che per Natale, il nostro Premiere decide di scartare i regali per alcuni consiglieri della Corte Costituzionale che lui stesso consegna, nominando cinque poltrone d'oro, tra cui:
l'avvocato Siegfried Brugger, dove ha dedicato un lungo periodo della sua vita nel Sudtiroler Volkspartei, ricoprendo la carica di segretario per dodici anni ed il resto della sua vita in Parlamento come capogruppo del Misto dal 1992 al 2004. L'altro incarico è andato al consigliere
Salvatore Tutino, uno dei fondatori del Cer (centro europa ricerche) e dopo un lungo repertorio di incarichi prestigiosi, quello di Capo Gabinetto del ministro per i rapporti con il Parlamento. L'altro neoconsigliere a cui va la quarta poltrona d'oro come è
Daniele Caprino, il quale Generale di Corpo d'Armata, si merita la fiducia di Letta, dopo una lunga carriera nella Guardia di Finanza come esperto in temi giuridici a Palazzo Ghigi, affiacando Mario Milanese, ex braccio destro di Mario Tremonti. Infine l'ultimo incarico alla Corte dei Conti va al Prefetto
Angela Pria, dove nel Viminale ha rivestito la carica di Capo del Dipartimento degli affari interni e territoriali, finita tra l'altro nell'inchiesta riguardante il dirottamento di fondi del Ministero in Svizzera, portando all'arresto di un suo collega Francesco Motta, implicato anch'esso in alcune intercettazioni compiute nel corso dell'inchiesta.
In conclusione a tutto ciò, resta solo da dire, che ci ritroviamo ancora in un paese dove l'economia viene riciclata all'interno di un "circolo vizioso", fatto di corsa al potere, ambizione e falso idealismo, creando dei giocatori, dove l'unica partita che gli riesce vincere è quella con . . . l'onesto cittadino !!!