lunedì 30 settembre 2013

Iva e Imu. Italia ancora fuori del 3% che impone la Ue. Rientro deficit di 1,6 miliardi di euro.

Da martedi, come gia' avremo letto sui vari quotidiani, l'iva salira' al 22%, con un aumento annuo sulle famiglie di circa 209 euro, che produrra' un effetto disastroso con un incremento dell'inflazione, una pesante diminuizione dei consumi e un rincaro generalizzato dei listini al dettaglio, sopratutto nel settore alimentare.

Lo conferma il presidente della Codacons, Carlo Renzi, sottolineando che il nostro paese tornera' nuovamente sotto i riflettori dei mercati, con un apertura di Borsa e Titoli di Stato lunedi' che diventa un nuovo "test", sul rischio-Paese dopo le dimissioni dei ministri del Pdl chieste da Silvio Berlusconi.
Un Italia che torna a far paura sui mercati, come dimostrano le indiscrezioni, tra il presidente della Bce Mario Draghi e Standard & Poor's, appunto per scongiurare  un taglio del rating.
Tornera' in gioco anche l'Imu, che con l'aumento dell'iva restera' da definire il destino della seconda rata dell'imposta municipale unica, sul quale era stato fatto un accordo politico che non venisse pagata.

Tutti dati e numeri che ancora ci fanno restare fuori dalla Ue, che impone una percentuale del 3%, in cui servono ancora per rientrare circa 1,6 miliardi di euro, cifra, che al momento sembrerebbe essere quella dei tagli ai ministeri, ma il tutto e' ancora da decidere.
Delle cifre davvero mastodontiche, dove secondo il mio parere, potrebbero servire davvero a risanare il nostro paese, combattere la crisi e tanto altro. Invece bisogna rientrare nel deficit, infatti entro la fine di ottobre dovra' arrivare la lista dei beni da mettere sul mercato, ma la cifra per il momento sembrerebbe avvicinarsi al miliardo di euro

Nessun commento:

Posta un commento