FORTE INTERAZIONE CON LA MADRE.
Terzo mese di vita comparsa del cooing, suoni simili al tubare. Le prime consonanti il bambino, riesce a vocalizzarle verso il sesto, settimo mese, dove appunto qui comincia la larrazione, cioe' semplici vocali unite a consonanti. Verso l'ottavo mese, inizia la comunicazione intenzionale, cioe' fa capire all'adulto di volere un determinato giocattolo, cerca di farsi capire a modo suo, e la maggior parte delle volte ci riesce. Quando comincia ad avvicinarsi verso il decimo-dodicesimo mese, inizia a pronunciare le prime paroli, brevi composizioni sillabiche. Spesso ci e' capitato di sentire il nostro bambino, dire una semplice parole magari di sole quattro parole, con l'intendo di elaborare un'intera frase, mentre verso i quindici mesi comincia ad associare piu' di due parole e cosi' via fino a piu' parole, questo viene chiamato FENOMENO DELL'OLOFRASE. Man mano che il bimbo cresce, assume sempre di piu' una conoscenza del linguaggio, della grammatica e dell'uso dei verbi, non per conoscenza, ma per intuito vocale, inizia cosi' un LINGUAGGIO TELEGRAFICO. Dai 18 mesi il lessico si arricchisce e si impara a formare frasi piu' lunghe usando regole grammaticali e strutture piu' complesse. Intorno ai quattro anni, invece i bambini sono in grado di pronunciare tutti i suoni della loro lingua madre incontrando difficolta' difronte "r, gl, sc". Dal terzo anno di vita assistiamo al fenomeno dell'IPERREGOLARIZZAZIONE o IPERCORRETTISMO: il bambino tende ad applicare una regola in modo generale. Un'esempio, banale ì, ma essenziale che ci fa capire l'ingenuita' verbale e grammaticale del nostro bimbo e': "copri la bambola che prende freddo", il bambino rispondera': "l'ho coprita". Ed e' proprio qui che entra in gioco il genitore, l'adulto, molto fondamentale per l'evoluzione del linguaggio dei bambini, molti genitori usano parole piu' semplici ed enfatiche di quelle usate con gli adulti, babytalk; altri invece, ripetono piu' volte la pronuncia corretta delle parole. L'importanza del supporto fornito dagli adulti nell'acquisizione del linguaggio e' stata sottolineata da Vygotskij, uno dei piu' grandi Psicologi Russi, che dedico' tutta la sua vita a capire appunto il linguaggio dei bambini. Secondo lo studioso i bambini affinano le proprie capacita' grazie alla continua interazione con persone piu' esperte. Skinner, altro psicologo o meglio ancora noto esponente del comportamentismo. Un bambino imita una parola correttamente ricevera' in qualche modo un compenso mentre se sbaglia non riceve attenzione o viene ripreso. Infine, concludo, con il ringraziare mia figlia Aurora, che ha contribuito alla realizzazione ed allo sviluppo di questa ricerca, che insieme a lei, ormai al terzo anno di Psicopedagocico, ho potuto creare quest'articolo, che devo esser sincero, mi ha molto colpito molto e ho voluto pubblicarlo, per poter far conoscere ai giovani neo-genitori, come potersi comportare con i propri pargoletti, senza intercorrere in comportamenti sgradevoli, spiacevoli, ma sopratutto dannosi per il linguaggio e la crescita del loro piccolo.
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